“Synergy between school and university within the DiM project”
24 — Flavia Aiello
Now let me welcome Flavia Aiello, Full Professor of Swahili Language and Literature at the University of Naples ‘L’Orientale’. She is Associate Professor at DAAM and the author of several publications pertaining to the Swahili literature and verbal art. She translated Said Ahmed Mohamed’s novel ‘Utengano’ into Italian, as well as Abdilatif Abdalla’s selections of poems.
Her main research subjects are: swahili literature (children’s literature and young adult literature), swahili verbal art and literary translation.
Synergy between school and university within the DiM project
First of all, let me warmly greet all the participants, and congratulate prof. Lia Pensabene and the organisers of this multiplier event in these difficult times. I would also like to thank Maddalena Toscano for getting me into contact with Lia Pensabene, who introduced me to the DiM project. I was very happy to be involved in this project, alongside academics such as prof. Adriano Rossi from the University of Naples “L’Orientale”, specialised in the Farsi language. I wasn’t a language consultant (as I teach Swahili, an African language not spoken by the students who participated in the project), but my tasks consisted in contacting specialists for the three African languages which are part of this multilingual database (namely Bambara, Tigrinya and Wolof), and making a connection between the CPIA (Provincial Centre for Adult Education) of Avellino and my institution, L’Orientale.
The DiM project indeed has not only provided a useful tool for teachers of Italian as a second language in multilingual and multicultural classes, which can be employed also by organisations working with migrants and refugees, but represents an innovative didactic process, based on cooperative, productive relationships among students, school teachers and university educators. The project focuses on foreign adult students, who have actively taken part in the lexicographic work, thus valorising their linguistic and cultural origins during their Italian language learning processThe valorisation of learners’ linguistic and cultural heritage called for the participation of professors specialised in the students’ languages, which are mainly non-European languages. The African languages’ experts, who are here today, are prof. Ilaria Micheli from the University of Trieste for Bambara, and prof. Gianfrancesco Lusini and dr. Emiliano Minerba from the University of Naples L’Orientale, respectively for Tigrinya and Wolof. These academics have supervised the interesting, stimulating work of the students who are native speakers but not trained in language studies (and often, especially in the African context, are literate in another, former colonial language). They shared their knowledge by revising the database entries ( focusing on orthography and standardisation, the relationship between orality and writing, the language status in the public sphere, the use of the language in education, etc.) and by providing the languages’ sociolinguistic profiles.
The involvement of a number of specialists from the University of Naples L’Orientale, where, by the way, Lia Pensabene completed her university studies, is motivated both by its longstanding tradition of studies of Oriental and African languages and cultures, which has its beginnings in the “Collegio dei Cinesi” (Chinese College) founded by the missionary Matteo Ripa in the eighteenth century, and by its involvement in extra-academic education, namely schools and other institutions. Its vocation is testified by numerous projects, some within the European framework, carried out by academics of L’Orientale. For instance, during her activity as a researcher in Swahili and Bantu studies, Maddalena Toscano coordinated, amongst others, a Comenius project with a number of European partners, dealing with multilingual education in multicultural contexts, in which I took part as a young researcher. Furthermore, L’Orientale has established many partnerships with Italian schools, most of them in the Campania region where L’Orientale is located. Most partnerships are meant to provide internships for students, for example as teaching assistants in multilingual classes (as a matter of fact, many schools are attended by a great number of Chinese students).
In this perspective, in agreement with Lia Pensabene and the Headmistress of the Provincial Centre for Adult Education of Avellino, we suggested a Memorandum of Understanding (MoU) with the University of Naples L’Orientale, which was approved and very much valued by my Department of Asian African and Mediterranean Studies, also for its engagement with lifelong learning. This Memorandum of Understanding will be the framework for future partnership in the field of scientific and didactic cooperation, including new projects. It will also improve the training of our students, particularly those specialising in Oriental and African languages and cultures, who will for sure benefit from the experience of assisting teachers in multilingual and multicultural contexts.
Finally, the DiM Project has been the occasion for a fruitful collaboration between school and university educators, in particular in the domain of adult education. It has also enriched all the participants, and I firmly believe it will pave the way for exciting collaborations in the future. Thank you for your attention.
24 — Flavia Aiello
Passiamo ora a presentare la professoressa Flavia Aiello, docente di Lingua e Letteratura Swahili (corsi triennali e magistrali) presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. Afferisce al DAAM (Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo) in qualità di Professore Associato.
È autrice di numerose pubblicazioni, a livello nazionale e internazionale, relative alla letteratura e alle arti verbali swahili e, per un pubblico italiano, ha tradotto il romanzo swahili Utengano di Said Ahmed Mohamed (Separazione, Iride Edizioni 2005) e una selezione di poesie di Abdilatif Abdalla (nel volume Ushairi na Uhuru. Poesie scelte di Abdilatif Abdalla e Euphrase Kezilahabi, curato con R. Gaudioso, UniorPress 2017).
I suoi interessi di ricerca sono: la letteratura contemporanea swahili (inclusa quella per l’infanzia e l’adolescenza), le arti verbali swahili e la traduzione letteraria.
Innanzitutto, un saluto a tutti i partecipanti e congratulazioni alla prof.ssa Lia Pensabene e agli organizzatori di questo evento disseminatore nel difficile periodo di pandemia che stiamo vivendo. Vorrei anche ringraziare Maddalena Toscano per avermi messo inizialmente in contatto con Lia Pensabene, facendomi conoscere il progetto DiM. Sono molto felice di essere stata coinvolta nel progetto, dopo il prof. Adriano Rossi dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, esperto di lingua persiana, nel mio caso non tanto offrendo una competenza linguistica (in quanto insegno swahili, una lingua africana che non è parlata dagli studenti partecipanti al progetto), ma piuttosto assumendo la funzione, da un lato, di contattare specialisti per le tre lingue africane che fanno parte del database lessicale multilingue (ossia bambara, tigrinya e wolof), e dall’altro, di rappresentare un canale di comunicazione tra il CPIA di Avellino e la mia istituzione, L’Orientale.
Il progetto DiM, in effetti, non soltanto ha realizzato un utile strumento didattico per i docenti di italiano come seconda lingua in classi multilingue e multiculturali, che potrà inoltre essere utilizzato da organizzazioni che lavorano con migranti e rifugiati, ma rappresenta un processo didattico innovativo, basato su relazioni collaborative e costruttive tra studenti, insegnanti e docenti universitari. Il progetto, infatti, è incentrato sugli studenti stranieri adulti, che hanno preso attivamente parte al lavoro lessicografico, valorizzando in tal modo le loro origini linguistiche e culturali nel corso del loro apprendimento della lingua italiana. La valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale degli studenti ha implicato inoltre la partecipazione di accademici esperti delle lingue in questione, in gran parte lingue extra-europee. Per le lingue africane, gli esperti che hanno collaborato al progetto DiM e sono anche oggi presenti all’evento, sono la prof.ssa Ilaria Micheli dell’Università degli Studi di Trieste per la lingua bambara, e il prof. Gianfrancesco Lusini e il dott. Emiliano Minerba dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, rispettivamente per la lingua tigrinya e wolof. Questi studiosi hanno visionato l’interessante lavoro lessicografico degli studenti, intrigante anche per il fatto che si tratta di parlanti madrelingua ma non formati in studi linguistici e con diverso grado di alfabetizzazione (che spesso, specialmente nel contesto africano, avviene in una lingua non autoctona, solitamente europea ed ex-coloniale), e hanno offerto le loro competenze specialistiche sia per quanto riguarda la revisione delle voci del database lessicale (con attenzione alle problematiche relative all’ortografia e alla standardizzazione linguistica, legate a diversi fattori quali la relazione tra oralità e scrittura, lo status della lingua nella sfera pubblica, l’uso della lingua nell’insegnamento etc.), sia fornendo dei profili sociolinguisti delle diverse lingue.
Il coinvolgimento di alcuni specialisti dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, dove, per inciso, si è formata anche la prof.ssa Lia Pensabene, è motivato sia dall’antica tradizione di studi sulle lingue e culture orientali e africane dell’ateneo, che trae le sue origini dal Collegio dei Cinesi, fondato dal missionario Matteo Ripa nel diciottesimo secolo, sia dall’interesse di questa istituzione per l’istruzione extra-accademica, ossia l’insegnamento nelle scuole e altri centri di formazione. Questo orientamento è testimoniato dai numerosi progetti, anche in ambito europeo, portati avanti negli anni da docenti de L’Orientale, tra cui vorrei ricordare Maddalena Toscano, che durante la sua attività di ricercatrice di lingua swahili e linguistica bantu, ha coordinato diversi progetti tra cui un progetto Comenius, che vantava diversi partner europei, sull’insegnamento multilingue in contesti multiculturali, a cui presi parte da giovane ricercatrice. Inoltre, l’ateneo ha stipulato molte convenzioni con scuole italiane, in particolare nella regione di appartenenza, la Campania, principalmente mirate a fornire occasione di tirocini formativi per i nostri studenti, come l’assistenza a insegnanti in classi multilingue (ad esempio, molte scuole convenzionate si trovano nell’area vesuviana dove vi è una forte presenza di alunni cinesi).
In questa prospettiva, in accordo con Lia Pensabene e la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Maria Stella Battista, abbiamo proposto una Convenzione tra l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e il Centro Per l’Istruzione degli Adulti di Avellino, che è stata già approvata e molto apprezzata dal mio Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo, anche per l’importanza dell’impegno nell’ambito dell’apprendimento permanente. Tale Convenzione costituisce la base di un partenariato sia in campo scientifico che didattico, in vista di nuovi progetti, sia nell’ambito dei tirocini formativi per i nostri studenti, particolarmente coloro i quali si stanno specializzando in lingue orientali e africane, che potranno trarre grande beneficio dall’esperienza di assistere gli insegnanti in situazioni di multilinguismo e multiculturalità.
Il progetto DiM, in conclusione, è stata l’occasione per una fruttuosa cooperazione tra educatori della scuola e dell’università, in particolare nel campo dell’istruzione per gli adulti, che ha certamente arricchito tutti gli attori coinvolti nelle attività, e sono convinta che aprirà la strada a nuove, stimolanti collaborazioni. Grazie per l’attenzione.