Di Elena Bellinetti.
Il progetto Erasmus+ DiM, a cui ho preso parte sin dal principio, è nato nato nel 2018 per un’idea della scuola capofila, Il CPIA di Avellino in collaborazione con il CPIA di Benevento e di Ravenna, e a cui hanno partecipato diverse realtà che si occupano come noi dell’educazione ad adulti anche all’estero :Focus Future Ltd di Malta, 36.6 CC dalla Scozia, Active Citizens Partnership dalla Grecia, IMS Research and Development Centre da Cipro. Quest’anno il progetto vedrà la nascita della piattaforma multimediale interattiva open-source incentrata sulla diffusione della conoscenza delle diverse lingue parlate dai nostri studenti, attraverso l’utilizzo di un dizionario multimediale corredato di audio e immagini e di approfondimenti linguistici che propone sin da ora alcune attività utilizzabili nella didattica in classe.
Il dizionario è attualmente ancora un demo, ma è già possibile visionarlo ed utilizzarlo andando al seguente indirizzo: www.dimprojet.net . Il sito internet illustra bene il tipo di lavoro che si è voluto fare e la valenza non solo di strumento operativo, ma anche di condivisione della ricchezza linguistica che ci circonda. É un’esperienza che consiglio di fare a tutti, quella di visitare il sito e mostrarlo agli studenti. Quest’anno ho avuto l’occasione di utilizzarlo con una mia classe di studenti dai 16 anni in su che frequentavano il potenziamento linguistico per l’italiano per poter poi affrontare meglio il percorso di primo livello sulla scuola media. L’esperienza si è rivelata davvero entusiasmante; all’interno della mia classe erano presenti diversi studenti madrelingua wolof, una delle lingue da noi raccolta per il progetto e attraverso l’utilizzo del dizionario e delle sue proposte di didattica ludica, si è predisposta poi un’attività che portasse gli studenti a presentarsi nella propria lingua madre, poi in italiano e infine in inglese. Attraverso il dizionario è scaturita infatti la curiosità fra gli studenti di sentire almeno il suono della lingua madre di ciascun componente della classe. Il valore aggiunto di questo dizionario è quello di esser stato costruito, proprio a partire dalle voci dei nostri studenti. Risulta chiaro che l’intento non è assolutamente quello di avere un dizionario che raccolga tutte le lingue minori e per minori intendiamo solamente lingue poco conosciute o con pochi parlanti, sarebbe un lavoro infinito – anche se sarebbe certamente bello poter continuare a collaborare con altre associazioni o enti che si occupino di educazione ad adulti per allargare sempre di più gli orizzonti linguistici – ma qui la profondità e il peso dell’opera è quasi simbolico; da questo piccolo strumento si vuole partire per creare curiosità linguistica e per dare maggiore importanza ad ogni lingua e alla sua possibile diffusione. Ogni lingua è infatti intima espressione culturale e sia essa poco o tanto parlata, molto o per nulla scritta, contiene in sé i semi di un pensiero che ci porta altrove.
Ringrazio il Cpia di Avellino, nella persona di Lia Pensabene, la docente che per prima ha avuto l’intuizione di poter costruire un’opera tanto bella a partire dal basso, per avermi convinta a prendere parte a quest’avventura. Il viaggio è solo appena iniziato e io invito chi abbia interesse
a collaborare anche oltre la fine del progetto a contattare il CPIA di Avellino, attuale custode di questa splendida piattaforma.